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“La scelta di Turing “ di Vittorio Pavoncello

ROMA  SPAZIO QUBE   26 gennaio 2009

 

cast

Alan Mathison Turing                       BRUNO MACCALLINI

Dottor  Frisch                                  TONI GARRANI                  

Dott.ssa Rose                                  ARIANNA LAZZARO          

Porgy l’orsacchiotto  voce                 CRISTINA AUBRY  

 Musiche                                         ENZO DE ROSA

Costumi                                          TONI SARACINO

Video design                                    DAVIDE MANCINI  

Video                                              PAOLO MANCINI

Regia                                              VITTORIO PAVONCELLO

 

La vita di Alan Mathison Turing, il grande matematico inglese che decifrò il codice Enigma con il quale le forze armate naziste comunicavano, fu una vita di un uomo decisamente fuori dal comune. La sua ricerca scientifica e la sua lotta per una libertà tanto politica quanto dei costumi, lo resero eccezionale per i tempi, ma anche vittima di una persecuzione che gli costò la vita. A 41 anni morì suicida.

La pièce La Scelta di Turing si svolge nel futuro. Un clone del noto matematico viene ricreato a partire dal suo DNA, enti governativi molto vicini a Enigma testano l’esperimento per sapere se un clone è una copia o un nuovo essere capace di scelte autonome e imprevedibili.

Sul filo di quella che fu la macchina di Turing, una pièce avvincente e carica di suspense, ambientata in un mondo futuro (oggi sempre meno improbabile) dove la scelta si pone tra essere una copia manipolabile e essere un uomo libero a rischio però della propria vita. Con La Scelta di Turing il teatro si rivolge al futuro e alla scienza sia per le tematiche che per le modalità teatrali di spettacolo.


Frisch: Non creda che con il porre domande lei risulti più umano. Un clone è a meta tra una macchina ed un essere umano e questo ci interessa. Il confine. Purtroppo per lei, noi non abbiamo etica e trattiamo gli uomini come macchine e per le macchine abbiamo gli stessi riguardi che riserviamo agli uomini. La nostra etica è il sapere.Ed il potere che da questo si può ricavare sulla realtà.